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■ Geremiade
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- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2004-10-02 | |
L'Architettura Razionalista partiva dal nobile presupposto socialista di fornire un alloggio a tutti e per questo, l'Architetto Razionalista si sforzava di modulare degli spazi, disegnati nel minimo esistenziale, da assemblare in complessi piu articolati i quali dovevano risolvere il problema abitativo per tutti, ma che di fatto si risolvevano soltanto in un abile "esrcizio di composizione architettonica" che di per se non risolveva il problema della abitazione per tutti, ma che molto spesso costringeva, coloro che andavano ad occupare quelle costruzioni, a vivere in uno spazio minimo che ben presto diveniva insufficiente alla vivibilita di una famiglia che e un organismo in continua evoluzione e che non puo essere in nessun modo imbrigliato in schemi fissi di sopravvivenza minima. Non che l'intento socialista di voler garantire una abitazione a tutti non fosse un nobile intento, ma come gia ho detto le persone non sono oggetti che possono essere messi li ad abitare senza tener conto delle indubbie differenze di cultura, aspirazioni, abitudini di vita.
L'architetto Razionalista in primo luogo dimenticava che ogni uomo e un individuo che ha della sue specificita ed esigenze fortemente differenti l'uno dall'altro e percio il suo spazio di ricovero o luogo in cui vive o lavora, se non vuol finire per essere simile ad una gabbia o ad uno scatolo per un qualsiasi oggetto, deve rispecchiare le caratteristiche e le aspirazioni di colui che lo vive. Lo specifico dell'Architettura e lo spazio, e percio il primo compito dell'architetto e quello di conformare lo spazio in modo che possa assolvere alle funzioni che esso deve contenere, non quello di soddisfare la propria sete di fama o didimostrare la propria capacita di comporre forme precostituite. E siccome la famiglia e un organismo in continua evoluzione e le sue esigenze cambiano nel tempo, gli spazi non possono essere contenuti o costretti in spazi minimi esistenziali, ma debbono prevedere le future evoluzioni delle esigenze della famiglia stessa e quindi prevedere delle riserve di spazio che possano compensare quelle esigenze che verranno a nascere in futuro. In sintesi, in affinamento del concetto socialista della casa per tutti sfociato nel Razionalismo, io propongo un concetto democratico, meno restrittivo e rispettoso dell'individuo, che si puo identificare nel motto: "una casa per ciascuno".
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