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poesia [ ]
LETTERA DALL'ESILIO nr.1

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di [jacquelinemiu ]

2007-09-14  |     | 



Non ricordo più il colore dei tuoi occhi,
ma i tuoi occhi brillano ancora troppo
per poterne vedere veramente il contorno.
Ti sei mai chiesto di cosa odora la notte e
quante stelle la popolan davvero,
quanti sguardi si riversan per ammirarle e
cosa succede se non ci si riesce a staccare?
Ho fame ma resto a digiuno dei tuoi bei sorrisi
dei fiori mai colti nell'iride chiara d'estate.
Ho sete ma tremo d'attesa in fiamme e
la dolce acqua mi sembra amara e
tu solo
puoi portare marea più fresca nell'arsura calda.
Ho lo sguardo in spasmo sul verticale azzurro,
cerco la tua fronte per appoggiarmi un poco
l'animo di vetro scollato e rotto.
Faccio spesso brutti sogni che
mi lascian vuoto per ore e giorni in fila,
mi sento come un mostro senza la sua coppia
come un animale in via di estinzione.
Caina è l'attesa di ogni stagione e
il blu del cielo senza il mio amante mi sembra il Stinge,
Caino è il fardello della ragione
con cui Caronte mi traghetterà il cuore all'inferno.
Ti ruberei ai muri, all'aria, alla gente che ti circonda,
ti ruberei al sole che illumina i tuoi passi oggi,
al essere a cui dichiari amore,
a tutto il mondo per cui non esisto formalmente.
Oggi l'autunno ha crocefisso all'asfalto altre foglie
il mio tronco di legno è spoglio e freddo,
dalla radice parte un urlo dolce
è il tuo nome teso all'infinito.
Cadono le speranze con le corde vocali del cielo
solo noi cadiamo con quelle, sul credo
per grattare le pelli all'azzurro,
sfuggendo alle legggi del caldo e del freddo.
Cosa ci è succeso in tutti questi anni,
chi di noi ha vinto la guerra tra i sessi,
chi è più ricco e ha il miglior amante
chi può davvero dire di essere felice?
Io non ho cura a tutto il mal del mondo,
posso soffrire e amare in silenzio,
col cuor aperto nel profondo
col l'anima che sgorga liquida ai tuoi piedi.
Ho bisogno di cucirmi le ferite
col tuo bel volto riflesso nella rima,
ho bisogno di ubriacarmi forte fino ad anestetizzare il dolore,
tu portami via nel sogno, ti prego
portami a volare col vento e
per un attimo fammi scordare
di non averti mai veramente avuto.



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