= my impression | loredana preda [23.Nov.08 16:18] |
Le belle immagini sospese in uno spazio indefinito ed ideale s’intrecciano magistralmente al thanantico rammentato dalle “diry socks”; questo per quanto riguarda la forma, la sovrapposizione dei piani. Concernente il contenuto, sembra che l’autore, che da voce al prototipo maschile ed un po’ maschilista, - diciamolo! - si elevi a demiurgo, confondendosi con il vento, le stelle ed il tempo, mentre Lei (perché mai è sempre Lei a pagarne le spese? non ho mai capito) rimane ben ancorata a terra appunto; e siccome non bastasse cammina scalza suppongo, cioè priva di scarpe (anche se Lei, dovresti saperlo, le scarpe le adora e scommetto che perfino Eva aveva trovato qualcosa da calzare i suoi piedini). È il tuo punto di vista, OK, o forse la mia interpretazione è fuorviante, ma letta così superficialmente mi porta a pensare a tutto ciò. Distinti saluti! | |
= Grazie | Paolo Silvestri [27.Nov.08 09:20] |
La ringrazio per le sue parole. Se ì "dirty socks" possono rivelare una mia presunta natura maschilista.... Volevo solo porre l'attenzione sull'apparire e diciamo che il she è solo una scelta sono e convenzionale. La stella del mattino è invece proprio una donna, la donna alla quale io sia legato, ed è anche un riferimento al poeta Eminescu "Lucifer"; che, diciamo, ci ha in qualche modo fatto incontrare. Penso che una rilettura che si estranei dalle sue psicosi possa chiarirLe meglio il significante, e possa anche farLe ben recepire la posizione dell'autore (cioè mia) che all'interno della versificazione si pone in una dinamica di esterno/interno, soggetto/oggetto. La saluto con estremo piacere ringrazialdoLa per il tempo dedicatomi e per le Sue osservazioni delle quali farò certamente tesoro. | |