i lari lasciata vestigia dorata per gli occhi
palpitano carmi
che tu possa carpire con l’anima
dal silenzio
e la sponda del letto dal lato della finestra
diventa una riva senza mare
dove tu possa cantare le metafore del cuore
agli angeli
tacendo
il mio io
vede il fianco del tuo corpo scoperto
ed il seno pressato dal cotone fresco
in cui scherma il piacere chi non t’assaggia
sorbendo l’odore di rose dall’aria
se taci
ogni ombra caparbia d’attenzione
diventa una edera sulle pareti
dove soffochiamo di sogni
di sospiri
d’ immagini senza colori
mentre aliene le creature della mente
tentando di piacere
le libellule sull’acqua
giocano con la Luna
trecentosessanta gradi d’infinito occupato dai tuoi occhi
il Magellano audace segue la scia dell’onda
l’amore ha vele piccole ma forti davanti all’uragano
notturne bambole dall’ombra
ballano libere per lo spettacolo degli insonni
ma la mia follia si nutre di te soltanto
soltanto in te si riflette d’argento
la notte



poema tratto dal libro Fuoco edito MJM Editore giugno 2009