In cui raccolgo le sabbie dei pensieri,
In cui cadono le foglie ad ottobre,
In cui pattinano le muse sui ghiacci.

Avevo sentor della primavera sebbene
Sapevo tardasse un poco
Nevicava
Sulle nostre schiene di legno coi
Fiocchi della speme
Coi regali di natale
Con i sorrisi dei giovani innamorati.

Una volta ci ubriacammo col vino
Cantammo coi cori di ombre
Sembrava silenzio quello spettro di morte
In cui ci avvolgemmo la vita.

Ora canto meno ma
Guardo più spesso il cielo
Per vederti volare,
Per vederti giocare col fuoco,
Per vederti sputare le fiamme del sole,
Per ridere della vita
Per gioco.