TI nuotan pesci negli occhi,
Fantasmi che accendon per me la notte,
Scaglie naufraghe d’astri informi
Sulla tua pelle ovale di mare.

Nei tuoi orizzonti calcati da farfalle
Cadono i miei fratelli sogni,
Fiumi bollenti di giada
In cui sciogliere i pesci dei tuoi occhi.

Sepolto alle ginocchia dell’amor mio,
Un convento nella tormenta dei cacciatori
Siamo entrambi prede di noi stessi,
Carboni ad ardere nella stufa del cuore.

Catturo le pinne vivaci
Nelle allucinazioni del vuoto intorno,
L’afferro per le lame dell’osso di un occhio,
Per gettarmi ci dentro senza squama ma
Solo con l'acceso
del mio nudo corpo.