Eravamo spiriti nelle tenebre.
Combattevamo gli scheletri dei pensieri
per ricordarci l'uno dell'altra,
per non perderci nell'oblio,
per sfamare una fiamma debole


di carne.

Non potevamo sopravvivere
col solo scopo di veder la luce
sorgere
ogni giorno.
Eravamo perfetti
nel esserci tramonto ed alba
fusi in un credo solo.

Ora
adesso
siamo ciechi.
Guardiamo col occhio vuoto
in cerca di un orizzonte terreno
in cui planare col corpo
il desiderio di toccarsi
lo stelo
la radice
la fronda.



Viene la notte
coi suoi incubi,
coi suoi demoni alati e potenti.
Viene coi suoi vampiri eleganti
coi nobili svegli nelle catacombe di terra
coi crani gremiti di vermi in calore,
col odore di morte alle porte del cuore.
Tieni alta la fiamma,
per quest'eclissi di luna ed
attendimi arrivare
con l'alba
sulla tua bocca di creta,
spoglio della tenebra ma
colmo d'amore in ogni fibbra umana.