Vampira mi è la prigione
in cui creo bella parola
m'attrae nella sua chiglia
per vegliar passivo la storia
cannibale il bianco panno che
mi divora il cuore
spremendone il succo
per gemicarlo in strati
sul bianco cadavere di foglie
stretto s'annoda il filo
del lento dì che passa
fremendo sugli scogli d'occhio
l'azzurro a cui dispero in vano
Vampira mi fu la passione
per un solo uomo
distratto fumatore di certezze
a lui è destinato l'ultimo saluto
da questo mondo avvido d'amore
dell'assoluto avrà corona e peso
in fondo il perso donato è alla storia
nell'immortalità avrà ricordo ma
solo di memoria