Ti scrivo un poema scolpito,
sulla schiena legnosa del tempo,
sull'edera parassita,
avvinghiata ai nostri cuori di burro.
T'accendo gli occhi per vedere
oltre la mia cecità mentale,
due intime stelle di carne
a bordo di una vela di baci.
Profumi di maggio,
nell' ubriaco silenzio di speme,
sul mio terreno naufragio ,
sugli ossi spenti delle pene.
Porti sul grembo dello sguardo,
l'avvenire del nostro amore assoluto,
sul mio amniotico infarto,
tu sarai tutto,
sarai tutto.

Ti scrivo un poema nudo,
per domani.
Per quando sarai solo.
Per quando amerai un'altra.
Per tutti gli amori del mondo,
rimasti a nudo sulla pietra del cuore,
sperando in una pioggia di piume,
per il volo ferito sotto il costato,
in mancanza di piste azzurre,
accreditate ad un sicuro atterraggio.
Cadono scogli ai piedi delle maree e
schiavi di schiume si ripetono all'onda,
Tu,
delle ali farai memorie,
d'assoluto viaggio nella gloria.