avevi gobbe e spelonche mostruose
s'aprivan in vortici liquidi nello sguardo
un trionfo di corna in fronte
pelle sabbiosa sull 'alga del labbro

sembravan deformi le tue fattezze
orripilanti all'occhio umano ma
eri dolce più dolce del burro
nel toccarmi il cuore con lo sguardo

fiorivi notturno per schivar la gente
tra le chiome folte del bosco
eri nel nulla di ogni stagione
presente in qualunque tempesta

portavi i segni dell'odio degli altri
sulle infinite ferite di carne
piangevi i semi dei frutti maturi
da fili d'erba sottili

potevi divenire ognicosa in natura
persino una stella cometa
facevi paura quant'eri brutto ma
eri un magico angelo dentro