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- IO -
poesia [ ]

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
di [jacquelinemiu ]

2007-09-11  |     | 



Vago in questa valle desolata,
con l'anima legata al cielo,
il sangue cola non blu ma fango
nel torbido mistero della notte.
La mia vita è disegnata
dal forte impatto d'immaginazione,
vegeto sogni legnosi sopra l'alba
cercando le mie radici nell'amore.
Inquieta per natura e mortale
filo del veleno le promesse
getto lava nel debole lamento
della donna scemata dalla storia.
La luna sparge il suo colore ossuto,
in angoli acuti sul parallelo,
escono neri i fiumi delle croci,
sugli orizzonti commossi e
mortali.
Nei campi generosi mi nascondo,
l'orma bagnata di inchiostro,
m'arde il silenzio di tramontana,
nel cuore agitato e
di carta.
Che importa andare errando
in mondi sconosciuti,
la pioggia è pioggia in ogni altrove,
spando in delirio atomi di luce,
in questo pellegrinaggio profondo e
disperato.
Quanti spettri son dunque i miei pensieri,
maree vigorose nel castano,
canti velati con celati mostri,
d'un animo febbrile innamorato.
Mi son persa la storia nell'istante
correndo dietro al sussulto triste
al " Vieni!",
di un artistico richiamo,
del rimorso di un amante perso.
Come la voce del morto lamenta,
quando il Stinge la traghetta all'inferno,
canto il disperso animo mio,
sulle tue labbra angeliche di veleno.
Saran le notti di insonnia
le mie compagne,
le ombre dal fondo delle crepe buie,
saranno i tuoi occhi d'oro
nei pianti dei lunghi sogni senza alba
catene e radici alle caviglie.
L'azzurro è più gracile
del vento che respiro,
l'aria è più fresca intorno ai tuoi baci
profumi effondono gli ulivi
nel nostro spirito turbato.
Vago e l'ombra tua mi segue,
languisco e muoio nel capriccio
nell'insolenza del tuo bel volto imbronciato
Ah, cos'é la vita
se non un falso d'autore scostumato?

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