Noi due, poeti e santi
gran vagabondi senza scettro e trono
re notturni senza dogmi,
noi eroi e vincitori contro i spettri
siam disarmati di fronte all'amore.
Sapiamo correre nel vento
coi nostri torti umani coraggiosi
protetti dalla fede di un verso
che rende eroe anche il pauroso.
Così siam grandi
facendo nella storia
dispetto al furfante, al belligerante, all'invidioso
col rinnegar la gloria
se facile nel costo.
I saggi morti or sono
la logica è plagiata,
oh poveri poeti a bando dalla storia
i tetti d'oro sognati, le vesti i sfarzi
gli applausi per i bei versi,
avran ancora per molto nei sogni
ricompensa.
Noi due, fragili chiglie
con troppi naufragi sulle spalle,
restiam pirati di conchiglie
sui fogli blu di carta verticali.
Sentieri di nuove avventure
si perdon nella nebbia
i cancerosi lividi d'amore
trascinan cadaveri di quel che fummo
non anime eccelse.
Rivendica i colpi della tua mano destra
gli scritti e gli anatemi d'inchiostro
la brutta malattia del tuo lapis
sulle brutture membra dei nostri giorni.
Amate mio, tutto mi strazia e
duole,
ferito dal crepuscolo in divenire tomba,
ferito dal tuo ribelle amore.
Respingi il mio errare al tuo fianco,
prolunga il mio fisso sguardo nella stella,
toglimi il cuore e il malocchio,
col colpo duro della tua carne dolce.