Voi che accogliete i miei pensieri
ebbri dei vostri, posate
le vostre mani congiunte in prego e
madri a sti versi tosti
coglieteli nel umil ego.
S'attendono i lumi dei migliori
a certificare sui versi il loro giusto
io tacerò il mio amor di parte e
metterò giudizio al comandamento.


Parlate alla mia anima vi prego,
con poca frenesia di libido
l'applauso se c'è
abbondi in forza
per meglio impaginar d'orgoglio il poeta.
Del resto non cerco la salvezza nella rima
l'inferno mi sembra casa accogliente
non del peccato o del nemico temo ferita ma
del amico salvatore della gente.
Ma se la critica vi sembra la più adatta
siate crudi e pronti allo sforzo
di vedermi difendere il figlio
con zanne d’inchiostro e parole,
il mio poema, il mio bimbo, avrà la gloria
sebbene a morire non sia io ma
il vano tentativo di aver la gloria
per un pargolo per niente somigliante al mio
..