T'aspettavo sull'orlo estivo
rotto da piogge cieche mai lavate
dalle nostre orme di fango
ove il passo scema sulla mala via
col suo bagaglio di tanto amaro.
Noi siamo combinati con l'eterno
in forme stagionali di colori e
sulle nostre labbra già partite
per baci d’umore dolce dei paesi caldi,
i passeri han laciato impronte,
nidificando sulla carne storie
d'amor passate......
....
Dove ci troveremo ancora,
partito è lo stormo dall'autunno,
coleziono i tuoi sorrisi chiari
sotto la manica azzurra dell'implume ala.
Uccelli senza sorte in definire,
resteremo appena tramontato il sole,
questo gioco di sogni a buon mercato
espatria coi voli dei migliori.
Son qui.
T'aspetto.
Fossi l'ultimo della mia specie su queste lande
col gelo, con la pioggia, con le tempeste,
attenderò il tuo profilo buono
immergersi ancora una volta
nel cuor pigiato da troppe gocce fredde.

Insegnami a scivolar leggero
sull'aria nei tuoi occhi infiniti e
bagnami col blu del tuo bel corpo
le mie speranze d'amore senza corpo.
Regimi forte
la caduta è profana,
non prego il cielo a sostenermi l'ala.
Abbraccia il mio arto sepolto in radici,
bruciando la parte legnosa del volo,
poi dallo scoglio sul vento lanciato,
dammi amore sul vento,
caste lezioni di volo.