Oggi m'è piovuta l'insonnia addosso
tramavo fili trasparenti di chimere
m'ero scolpito una goccia sul petto
per evitare alla pioggia il nervo.
Non erano svegli i vivi e i morti
parlavan da sotto terra coi respiri
muovendo gli steli delle legnose membra
spostando fronde sui sogni, coi deliri.
Trascino abbandonando questa landa,
il passo lento intrappolato al fango,
io posseduto senza sonno e fiamma
nell'animo del blu in fondo al cielo.
Ho il volto a capo di un altro cosmo
per evitar di essere pestato dal bruciore
di tutte quelle albe nella carne che
m'han reso la notte indolore.
Son i rumori dei cuori addormentati che
tengon sveglio il mio urlo umano
io e l'ombra a tracciar col vento
i passi ardenti dei futuri amanti.
Langue il centro dell'universo
in cerca di un'identità vivente
mi tengo stretto al fondale umano
per non avere un volo verso il niente.
Ho smesso di fumare per dare spazio al sonno
in questa immensità evanescente
ma Dio, guarda questo fragil uomo che
veglia il bene umano proteso nel presente.