La notte si lascia sedurre dall'occhio,
il cosmo langue crocefisso in stelle,
prospera il pallor di Luna sul uman volto,
gobbe astrali spuntan sulla nostra pelle.
Dormono quiete le chiome al vento,
stanno zitte in onde dolci sulla riva,
mi sento blu in questa eterna culla
di baci oceanici e maree senza saliva.
Il bisbiglio lento di una cometa
sfiora l'orecchio steso sull'orizzonte,
l'infinito scrive con la sua penna
pagine belle di notturne note.
I nostri corpi bianchi brillano d'amore
tra i flutti caldi senza sponda,
s'innestano celesti gli odori
alle nostre ossa musicali della fronda.
Spettina le trecce di conchiglie
fra le sabbie incastrate ai piedi
del mio mare poggiato sulla tua testa
per farti volare la terra in cui nuoti.