Stanno impallidendo gli astri
il notturno sudario gocciola sanguigno
l'Inferno boccheggia con l'ombra nel Caos
mentre le nostre bocche si mordon le lingue.
E' un intreccio acido questo gioco strano,
tra le fitte spire delle nebbie scure
i nostri umori si fondono al ramo
del graffiato legno in cui facciam l'amore.
Etere s'è vista riempir di stelle
notte brilla in gobba a una Luna rossa
contano i peccati sulle nostre schiene
i diavoli in volo con le ali nere.
Turgide colline fremono di carni
gemono sui vetri cocci rotti in fiamme
si riflette l'occhio fuso al cristallino
delle mie parole calde sul tuo viso.
Vieni a me in silenzio con l'odore del vento
seminando orme tra i fruscii dei passi
mordi col respiro il ciglio del mio penso e
uccidi l'uomo tra i tuoi orgasmi.