Ucciso dai sensi,
beato peccatore in cerca di chiavi
alle sue catene mortali,
martire dei sentimenti ermetici
onirico estratto di falene
per sinfisi notturna senza appiglio nervoso
tra gli inserti ossei del pensiero.
Malato a Novembre di nostalgie platoniche
in cerca di contatto alieno
virtualmente allergico ai palmi stellari
in lutto per la perdita di conoscenza nelle fasi

lunari.

Ho provato ad evadere dal carcere di carne
provando il gusto acre della sconfitta,
coi denti sui fili rotti blu del cielo
piangevo per il dolore della ferita.
E' così sottile la vita tra le mani,
il corpo pesante trainato dai buoi della notte,
in attesa dei giorni migliori della Sorte
col nudo in un riflesso specchiato all'infinito.
Le anime son cadelabri pinti in oro
monasteri di vele bianche su oceani di fango,
ho acque vorticose nelle vene di fuoco
per ritrovare la calma del silenzio nella pena.

Arti di legno per barche infernali nell'antro della dannazione,
rincollano il Stinge con l'ultimo sguardo al cielo che
il Nero assorbe dal caldo riflesso del sogno
e
se scampi,

ritroverai col risveglio la tentazione....
un passo davanti alla vita
sull'orlo della morte