Fermati con me sull'orlo di questa meraviglia chiamata alba e
sbatti dolcemente le ciglia,
per non mescolar al cosmo il bel azzurro e
tenta di raggiungere i miei casti baci d'aria,
con la dolcezza sulle labbra tue di burro.
Sento le montagne addosso e
tutti gli oceani che uccidono il tempo,
nella mia testa ferita da uragani che
portan con l'amore il tuo nome.
Gli orizzonti ora, han le pinne e
tra i lembi di terra scampati alle onde dei sogni,
tu sei la riva al passo dolce delle chiglie,
coi naufraghi pensieri che mi traveston.
Ancora credo che ci sia una stella per noi due soltanto,
in un firmamento privo di parole,
coi soli ragionamenti del vento,
tra i battiti dei nostri cuori.
Chiudi la porta del cielo e
accendi la Luna quieta
fatti abbracciare col miele
dai silenzi infiniti di gesta.