evito di tracciare la forma della fede

sulla sabbia del tempo

mi ha scomunicata la solitudine

dalla vita e

se mi chiedessero cosa voglio

risponderei che non m’aspetto niente

tanto

tutti e tutto molte volte deludono




non ho paura del buio

ho tanta di quella notte dentro da non germogliare fiori

nemmeno nelle estive stanze della speranza

non tendo a volare con ali di cera

e se volessi la chimera

mi toccherei con la mano il cuore

così di ogni battito che sentirei mi sembrerebbe di aver toccato

il cielo




non sempre parlo

non sempre ascolto i monologhi delle ombre

l’amore lo sorseggio caldo

ma quando scrivo vado oltre

ho un impianto con motto perpetuo nell’alma

iniziata da stigmate al segreto

di quell’essere senza nome

che scrive la sorte dell’uomo




non fumo mai in presenza della morte

vorrei poter ingannare la funebre marcia col verso

ardo da quando sono nato in attesa di qualcosa

che

mi facesse sentire non maledetto o dannato

ma

diverso