preso
nella spira delle ombre
allontanato l'intelletto dal desio del sogno
muovo le mani sull'aria suonandone i tasti
cercando sfiorandola di baciarti
il corpo
ho sfondato il vetro del cielo
coi denti
ubriaco
avvelenato
stordito dal piacere
in ogni amplesso conto il ritmo del fiato
come se potessi estendere al tuo dentro
il mio regno
e vado avanti stuprando alla mente chimere
giocandomi i soldi per il bonus dell'anima buona
con le puttane
di Inferi più infernali di questo
con Moire più sporche nei giochi
di tutte le donne reali...
...
ho sempre fame
ma non so mai veramente di cosa
io
che sempre perdo L'Ego in scommesse clandestine col peccato
ho sempre sete ma di dolci salive
pudiche
rubate al tuo in mezzo
vergine manto
alle forme dei pianeti sul tuo corpo uniti
mi perdo in te
come la marea perde le sue onde a riva
come lo zucchero il corpo nell’acqua
come il ghiaccio ustionato dal braccio forte del fuoco
per i tuoi occhi
per le labbra rosse
per le cose che tacendo ti rendono
unica

andrò
ancorando le stelle alla argentea Luna
di cui oggi porti corona di riflessi sulla pelle
leggero ed ignaro di pesare al volo
di cui sei la causa
la meta
il senso