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Ristorante di Alice
sceneggiatura [ ]

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di [JONNY ]

2008-05-13  |     | 



Tre colleghe invitano un collega timido a cena fuori.
Tavolo quadrato: una davanti e le altre due ai lati.

Si, aspettate, non comincia così, troppo comodo!
Al timidone gli legano le caviglie alle gambe della sedia.

Tre megadonne di 190 cm di altezza, 90 kg di peso.
Minigonne da capogiro, scarpe decolletè, calze nere.

Arriva Alice, la bella cameriera...comincia la storia.
Prende nota appoggiando un piede sulla coscia di lui.

La sua faccia, color tramonto ricorda un CHIANTI.
La mano sinistra piega la forchetta,
la destra stira il tovagliolo.

Le tre "grazie" accavallano le gambe
sfiorandogli i polpacci.
La mano sinistra spacca il calice,
la destra asciuga il sudore.

Le due colleghe ai lati, con un cenno fanno una mossa:
partendo dalle caviglie,
lo sfiorano con i piedi fino ai polpacci.

La collega davanti
appoggia i piedi sulla sua sedia senza toccarlo.
Lui non si può spostare, dietro c'è il muro, è bloccato.

Incominciano i primi segni di nervosismo:
le palpebre si chiudono più frequentemente.

Si affolla il ristorante, la cameriera ha bisogno di spazio.
Il tavolo stringe ancor di più il poveretto verso il muro.

Le sei gambe femminili
riprendono tutte la loro posizione di prima,
ma le due davanti stavolta lo sfiorano,
lo sfiorano, lo sfiorano.

Le due colleghe ai lati,
con un piede gli chiudono le ginocchia.
I piedi della collega davanti
sono stretti nella morsa delle coscie.

Con voce carina e sussurrata gli domanda:
"Ma che stai facendo? Ti piace? Dimmelo!"

Gli prende le mani e gliele tiene strette.
Sulla sedia avanzano piano piano i piedi.

Stavolta è lui a voler stringere le gambe
per non far avanzare ulteriormente i piedi.

Ma quei foulard alle caviglie tengono bene
e due piedi davanti e due di lato avanzano.

Ah, dimenticavo, la sedia di paglia ha un buco
e gli altri due piedi mancanti sbucan da sotto.

Sei piedi gli massacrano dolcemente la serata.
Ricorderà quella cena per tutta la vita.

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