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Note biografiche: Ludovico Ariosto
articolo [ Cultura ]

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di [SILVA ]

2005-08-15  |     | 



Ludovico Ariosto nasce a Reggio Emilia, come il primo dei dieci figli di Daria Malaguzzi Valeri e del conte Niccolò Ariosto, il 8 settembre 1474. La sua famiglia si trasferisce nel 1481 a Rovigo, dove suo padre prende l'incarico di comandante della guarnigione, un po piu tardi, come seguito della guerra tra Ferrara e Venezia, a Reggio e, nel 1484, finalmente a Ferrara, citta quale, per tuta la sua vita, rappresentera la stabilita.
Tra 1489 e 1494, studia il diritto presso l'Università di Ferrara. Non interessato dagli studi, partecipa alla vita della corte di Ercole I, e qui entra in contatto con prestigiosi letterati e umanisti – come Ercole Strozzi e Pietro Bembo. Dopo il 1494, finalmente lasciato dal suo padre ai studi letterari, abbandona la giurisprudenza e s’impegna nello studio della letteratura latina. E questo’l momento quando scrive le sue prime produzioni letterarie: De diversis amoribus, De laudibus Sophiae ad Herculem Ferrariae ducem primum, Epithalamium e le Rime(pubblicate postume, nel 1546).
Nel 1500 il periodi tranquillo degli studi finisce di colpo e si fa viva la prima svolta traumatica della sua vita. Il suo padre muore lasciandogli non solo una situazione economica defficitaria, ma anche la responsabilita che la rappresentava la tutala delle sue 5 sorelle e 4 fratelli – dei quali 3 minorenni e il piu grande, Gabriele, paralitico, che restera con lui per tutta la vita. Per poter’ provvedere alle necessita familiari, Ariosto compie i piu diversi incarichi sia pubblici che privati, che , pero, lo distragono dalla sua passione, la letteratura.
Nel 1502 ottiene il capitanato della rocca di Canossa. Nel 1503 ha un figlio, Giambattista, dalla domestica Maria e più tardi ne avrà un altro, Virginio, da Olimpia Sassomarino. Nello stesso anno entra al servizio del cardinale Ippolito d’Este, per lo quale continua svolgere dei compiti svariati, faticosi e mal retribuiti, cominciando con le incombenze pratiche, cioe aiutare il signore a spogliarsi, fino alle faccende amministrative, dalle funzioni di intrattenimento e di rappresentanza fino alle delicate missioni politiche e diplomatiche. Nel periodo ricchissimo di incidenti diplomatici dentro il 1507 e il 1515 e costretto a fare spesso viaggi a cavallo, per recarsi a Venezia, a Firenze, ad Urbino, a Mantova, a Modena, a Bologna e a Roma.
E così, mentre attende alla stesura di Orlando furioso, si impegna nell'ambito del teatro di corte, scrivendo e mettendo in scena i suoi primi esperimenti del nuovo teatro volgare, le commedie Cassaria e I Suppositi, diventa anche protagonista di una delle fasi più dure delle guerre italiane.
Nel 1509 segue il cardinale Ippolito nella guerra contro Venezia. Nel 1510 si trova a Roma pertentare di ottenere la revoca della scomunica inflitta da papa Giulio II al suo padrone, ma viene minacciato di essere gettato ai pesci. Nel 1512, insieme al duca Alfonso, fratello del cardinale, fugge attraverso gli Appennini, per sottrarsi alle ire del pontefice, deciso a non riconciliarsi con gli Estensi, che se sono alleati con i francesi durante la guerra della Lega Santa.
Nel 1513, alla morte del papa Giulio II, arriva di nuovo a Roma per felicitarsi con il nuovo papa Leone X, e sperando, invano pero , di ottenere un beneficio generoso che gli permetta una sistemazione più tranquilla. Nello stesso anno ritorna a Firenze, dove dichiara il suo amore alla donna della sua vita, Alessandra Benucci, una fiorentina sposata con il ferrarese Tito Strozzi. Nel 1515, dopo che suo marito muore, Alessandra Benucci si trasferisce a Ferrara, ma non vivrà mai con Ariosto, neppure dopo il loro matrimonio, celebrato in gran segreto nel 1527 — per non perdere, lei i diritti all'eredità del suo primo marito, e Ludovico i suoi benefici ecclesiastici.
Nel 1516 viene pubblicata la prima edizione dell'Orlando furioso, dedicata dal autore al cardinale Ippolito d'Este, che, pero, non dimostra alcuna gratitudine. E quando, nel 1517, sara eletto vescovo di Buda, il poeta si rifiuta di segurlo in Ungheria e rompe ogni legame con lui.
Ci troviamo adesso davanti a un'altra svolta nella vita di Ariosto. Inizia un periodo tormentato di crisi non solo per lui, che si trova in gravi difficoltà economiche, familiari e giudiziarie, ma anche per il ducato Estense preso in lotta con il papato, e per intera l'Italia Nel 1518, Ariosto passa al servizio del duca Alfonso, senza riuscire alcun miglioramento nella sua situazione economica. Tra 1517 e 1525, attende alla composizione delle sette Satire (che verrano pubblicate solo in 1534. Probabilmente questi sono gli anni a cui risale anche la stesura dei Cinque Canti, composti per inserirli ne;;’Orlando Furioso, ma lasciati da parte a causa dei loro toni dissonanti rispetto al resto del poema. Tra 1519 e 1520 compone delle rime in volgare e ancora due commedie, Il Negromante e I studenti (incompiuta).
Nel 1521, dopo aver repubblicato il Orlando Furioso, nel 1522 , per che gli e stato sospeso lo stipendio di cortigiano, Ariosto viene costretto accettare l'incarico che il duca Alfonso glielo affida: il commissariato della regione della Garfagnana. Le sue Lettere, scritte per dovere d'ufficio al duca, rivelano la grande fermezza, serietà e sagacia amministrativa e politica con cui Ludovico Ariosto cercò di ricondurre la legge e l'ordine in quel territorio di confine, tormentato dai banditi e dalle violenze delle fazioni rivali.
Nel 1525, partendo da Garfagnana, riesce a ritrovare un po’ di serenita. Ritornato a Ferrara, il duca alfonso gli affida varie cariche amministrative ma viene chiamato, anche a far parte del Maestrato dei savi, ed e nominato sovrintendente degli spettacoli di corte. Riscrive in versi la Cassaria e I Suppositi, rivede Il Negromante e nel 1528 scrive la commedia Lena. Nel 1532, dirige le recite di una compagnia padovana inviata a Ferrara dal Ruzzante. Viagia poco in questo periodo.
Ariosto trascorre gli suoi ultimi anni nella sua amata casetta da Mirasole, tra l'affetto di Alessandra e del loro figlio Virginio e la revisione del Orlando Furioso, la cui edizione definitiva esce nel 1532.
Muore nel 6 luglio 1533, malato di enterite.

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