una Sfinge di gesso si spoglia del logorio diurno
la dieta dei segni zodiacali t’esorta ad entrare in città
le lunghe notti dell’ombra stringono in amplesso
dentro il capo
e febbricitanti muse
addolcita l’aria
godono in te del battito
il carosello illumina finestre cieche
tende di speranza sugli occhi vinti da Morfeo
folle io che cammino con gli spiriti dei perdenti
lungo le vie strette di chi vende e compra
lungo gli ansimi del piacere veloce
tutta la bruttura del secondo è un’apnea di poemi
del cemento la natura non teme la sfida
emozioni mi canto da solo in mezzo al nulla
gli altri mi sfiorano la spalla un po’ stupiti
perché vedo dentro il loro sguardo
quello che pensavano d’aver perduto
grazie rispondo
quando per sbaglio
timidi
senza un centesimo
mi pagano con un sorriso