acque fredde
i confini senza metrature tra gli spiriti
l’oblio maneggia l’anima nutrendo lo spirito di avidi sortilegi
e nel nulla cerchi d’abbandonarti al sogno
non entrate negli spazi neri
non sfiorate l’ombra
a meno che ci sia del affetto per chimera
e gli spazi di cristallo stiano per rompersi sotto i tuoi occhi
ecco cos’è la vita
una lunga assenza da qualcosa che potrebbe darci pace
pontili di ghiacci sul mare di nuvole
dove lasci l’impronta appena cerchi di sfidare la città
coi suoi richiami pubblicitari affetti da perfezione
con le sue labbra sensuali dipinte di rosso
con le sue grida dei senza tetto nei cartoni
e la mente cerca un riparo felice
nel gridare il nome di un amore
da cui pendi come una campana di gesso
ferita solo dal vento
che molte volte ti porta indietro nel tempo
sebbene con le stagioni corra nella carne
facendo vibrare il timpano delle emozioni
per sempre devote
alla musica di qualcosa ancora da vivere