cammino vento alle spalle
dietro lascio una città disarmata dal tramonto
nei fuochi dei parchi anime elevate cercano nugoli
dove saziarsi di cielo
di blu si nutre il sangue d’ogni creatura
di voli
d’alto
di puro universo
cammino bruciando i fantasmi nel cuore
portando alla fronda gli occhi
non sei mai solo
nemmeno davanti alla silente anima d’un fiore
cogito poggiando corpo e carne al legno
ramificati gli arti del gigante abbraccia ogni cosa
come s’abbracciano nel salto innamorate due foglie
che danzano
indolcendo l’aria col soave gioco
intrecciando pensiero e vita
del tempo di cui siamo un poco tutti schiavi
e non ha misura il rito amoroso
verso la fine dell’estate
tragica sorte sul manto alle radici
s’abbracciano con umide carezze
buttando sulla faccia fredde piogge
fino a divenire nell’acqua solo una

le foglie s’amano cadendo