la solitudine del silenzio
attraversiamo la strada come cani di piombo
troppo lontani da noi i buoni precetti
anche l’acero della botte invecchia

e chiediamo a Dio di nasconderci nella sua mano
per un giorno migliore ancora da disegnare
dove va l’amore corrono i passi
ma in fondo alla strada non c’è nessuno che ci aspetta

non abbiamo ne tempo per chiuderci dietro una porta
ci contiamo il numero di cellule giorno dopo giorno
il sangue ci bagna le vie dei polmoni scopando ogni male
lasciando un grande vuoto per il becco dei corvi

andrai per ricordi
alberi nudi con mani alte al cielo in un prego dimenticato
l’aria sporca come biancheria d’ospedale si mescolerà all’ombra
t’accenderai una sigaretta come se la pioggia vipera potesse riempire dentro
le crepe