Nel tuo universo interiore
Ti può vedere solo iddio.

Fai bagni in fiori d’arancio
Coi baffi del costato neurale
Pugnalati da fosforo in granuli,
digeriti frettolosamente
con del latte caldo.

Nel tuo universo interiore
L’amore gioca a nascondino
Col diavolo piacente e
Con la severa predica
Dei martiri nelle icone
Tagliate dalle croci
Delle chiese,
dei luoghi santi
in cui vanno a riposare
i cari.

Nel tuo universo interiore
Puoi ubriacarti quanto ti pare e piace
Puoi sognare le femmine nude e
puoi mangiare troppo senza ingrassare.

La forfora sul cuoio capelluto
Non racconta dei sogni che
Ti passan per la testa,
sei un visionario
cosa che ad alcuno importa,
nel tuo universo interiore sei libero e
senza catene.
Non hai cellule neoplastiche
A ringhiar sotto pelle e
L’unica forma di follia ammessa è
Quella di non dire troppo al troppo
Nel regno in cui sei sovrano,
Assoluto,
qualcosa più di un uomo
qualcosa come
dio sebbene
sia troppo pensarlo
nel tuo universo interiore
il miracolo è concesso
il tutto non è troppo se
sei tu a donarlo.