Lego il passo al sacro cipresso d’Ade,
a volte ho la certezza di esser senza pelle,
mi fa male il sudore del tramonto,
sulle mie ferite di speme avverso.
Farò l'amore con una vergine d'acqua dolce,
la pioggia veglierà abusivamente sul mio cosmo e
nei tuoi silenzi,
se verrai,
alzerò un arcobaleno,
inguaribile come un'allergia ai pioppi.
Le mie infinite rinascite vegliano su una morte sola,
il mio odore ha fango tra gli interstizi,
spengo mal volentieri le ombre nei silenzi,
per accendere il gemito dell'alba.
Ti porto in fiamme nei miei pensieri proibiti,
come se avessi fame da troppo tempo e
il cammino nella luce m'è mesto
con l'occhio in cerca delle tue ali implumi.
Mi nasceran strade dalla polvere nel cuore,
con croci addobbate di fiori e madonne e
le serpi venute dai campi bruceranno
i peccati che ancora dovrò commettere.
Avremmo tempo per render più docili
i corpi selvatici dell'amore,
col becco pianteremmo i bambini che
perso avea tra gli angeli
la ragione.