Sei bella col tuo cuor di vetro
con le tue mani unte di miele
sui miei adiacenti respiri.
Eravamo esistiti in altre vite
forse come amanti forse
come traditore e tradito
in castelli di ghiaccio
tra forme ossute del respiro
in polmoni d'acciaio organici che
ci palpavano gli arti
dal volo indolenziti.
Hai il dono di soffocar la pietra
su sto cuor estraneo al credo e
nel liquido di sogni, speme e aria,
ogni tanto si perdono gli spettri del silenzio.

Uccidi il mio male,
Uccidi il nero,
Uccidi il cancro della morte;
rendimi tuo per un tempo
fammi credere di essere diverso davvero
oppure uccidi anche me
col tuo corpo ma
lentamente
per essere conscio del dolore
per amore,
nella mente.