Taci.
Il silenzio ci sfiora
eausto di girare sul contorno labiale muto.
Spettri d'ombra giocano sotto il ciglio
il vetro sul mondo dorme di freddo svenuto.
Hai troppe giostre nell'iride falena che
incantano i femori delle fiamme in cui brucio,
sei ardesia sull'origami di fiori nel capo e
pace nell'incendio senza sopravvissuti.
Taci.
Esplodono tutte le stelle nel cielo e
fan baccano quei rami di legno
sventrati da edere caparbie nel morso.
Una goccia d'acqua ha perforato
l'aria calma tra le nostri visi,
un'altra va a spaccare l'assenza dal mondo
in questa stanza vuota dal tempo
in cui tremi timida e nuda.
Taci.
Parleranno le tue mani
sulle cicatrici del cuore che
troppe volte ho cucito col pensiero
ferite mai emarginate.