Tutti provano a dare un nome a ciò che sentono e
tutti son folli e prigionieri delle parole,
riversate in abbondanti maree alle amate rive che
tengono le vittime ancorate ai propri sogni.

Acide albe allontanan la carcassa notturna
coi tristi addii si riveste di nuovo la vita e
laggiù per la strada qualche ala sorvola
il cielo che in testa ti preme aflitto.

Di nuovo da solo con poche speranze in tasca,
a camminare nel mondo incerto tra le sue furiose ondate,
di nuovo un suolo in attesa di un seme caparbio che
nasca e rinasca nel cuore, all'infinito.

Ti guardi dietro mentre l'inverno incalza,
un amore nuovo attende da qualche parte il treno,
amori si respiran stretti in una stanza e
tu vorresti guardardando avanti trovare quello vero.