non trovando la strada ho provato a seguire un’ombra

poteva

doveva essere



destino



che lei guidasse il mio passo nel nulla

ridevo mentre l’ombra cercava di spaccarmi il cuore

ridevo mentre voleva assassinare il mio sogno

quale angelo poteva fermare il suo piano se non quello dell’Amore

la perdizione mi offriva

trasporto totale

vie sconosciute dei sensi

dannarmi per un calice di parole

unirci i corpi sul tavolo del desio

prima di scindere le nostre linfe in veleno

baldoria è alla corte della notte delle notti

io solo in disparte a far credere di essere come loro

ogni tanto il mio cuore batte

cola nero

lacrime verdi come foglie

lacrime di gesso bianco

per rigare il pavimento dei demoni

del lamento piumato

nascoste le ali

indosso la maschera del folle

irrompo nella sala ubriaco

e sfido a duello la sorte

nessuno mai raggiungermi potrà

tolto il velo scuro mostro il reale

le ali

piume candide

solari

sogno o realtà

bruciate ombre bruciate

io sono immortale