il mio cuore ha lasciato in te la sua anima

note febbrili composte su spartitti d'ombre in notti d'insonnia

il respiro ha dato al petto solo il veleno dell'assenza

l'aria è un uomo ubriaco che elemsina alla sua bottiglia l'ultimo sorso

e quello che resta di me giace su questo dannato foglio di carta

sottomesso ai giochi d'inchiostro

come se il blu fosse una candida magia rubata all'esistenza

sul muro lacerato dalle unghie della memoria

arrampico pensieri

dall'altra parte di questo orrore ci sei tu

unico sogno

ascolta nello specchio come l'angelo della musica si dona

al tuo straziante silenzio

immemore di bataglie col tempo di cui sopportiamo fiduciosi

le catene

ascolta i miei passi deliranti sul cuoio del cosmo

inconsapevole testimone di un male invisibile

e va scemando il dolce tremolio delle stelle

per dare universo di suoni alle corde vocali della mente

malato d'infinito mi getto in questa canzone

per rubare alla tua anima

un pò di respiro