Sì spaccan negli opposti
I tuoi silenzi freddi,
Calcati in contorni traslucidi che
Tramano sui nembi
Fili informi di pensieri.
L’orologio segna i tempi
Col zoccolo spinoso della morte mentre
Lontano piove,
Chilometri di gocce asimmetriche.

Il tuo disuguale mi è caro,
Nel nulla tra queste mura,
Di colle infinite e
Il porfido stellare inonda
Una vita contro
Le universali utopie.

Il virginale feto disgiunto all’idea,
Gioca nel nido del pensiero fronda e
Par che nel suo diventare grande,
Svincoli la forza della mente,
Alla trappola del corpo.
Tra il nulla fratturato dall’attesa,
Lo spiffero diurno,
È il tuo ricordo.
Il silenzio tace su l’orma e
Sull’impronta della tua presenza,
Il resto trascende la speranza,
Di infinita luce.