Stringevo le tue mani fredde,
Legando le nostre dita con nodi che
Solo un vampiro avrebbe potuto sciogliere
Se,
Fosse stato ingordo d’amore.
Bruciavi felice le piste degli occhi,
Cercando di prendere un volo incerto,
In cui occupavi il posto del sole,
Deliziando di luce il mio notturno deserto.
Passavi da marea a riva
Da salata a dolce,
Sorridente come una meringa ma
Con panna e gelato di frutta sopra.
Divenivi pianeta nelle mie rotazioni orbitali e
Da alcolica zebra giravo nei tuoi poli astemi
Stringendo in gomitoli le care impronte.
Tu trottavi spruzzando di luce la terra
Io mi nascondevo sedato dall’orma
Giocando col tuo turbinio di tracce,
Diventandoti satellite in rotazioni amorfe.