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LETTERA D\'AMORE IMPERFETTA
prosa [ ]

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di [jacquelinemiu ]

2007-05-08  |     | 










Eri importante. Eri preziosa, ma avevi sempre un’ombra nello sguardo che nascondeva la natura sincera della tua persona. Ti amavo. M’illuminavi la vita col tuo pianto isterico che frenava la mia corsa al cielo. A volte mi ricordavi che ero freddo e distante. Per me era semplicemente superfluo circondarti di parole al posto dell’affetto. Avevi nostalgie di coccole come le bimbe, e torchiavi il mio sonno, coi versi rubati da chissà quale libro abbia osato svegliarsi nel cuore della notte.
Mi fulminavi con i tuoi occhi e non ti bastava. Volevi montagne e chilometri di parole, case e ritrovi di pensieri spudoratamente scampati alla censura della mia bocca. Io tacevo. Bruciavo. Ardevo. Tu attendevi sui cirri, scritte di lettere d’amore e preghiere, come quelli degli innamorati normali.
Non ero così diverso, nemmeno timido. Ero intenso. Sincero. Arrabbiato. Cercavi conferme senza guardare il gesto, l’abbraccio, lo sguardo. Inciampavo nelle tue spire profumate svenendo sull’orizzonte di una tua carezza, mentre molestavi l’iride con pensieri profondi e lontani, divorati dall’omnia incertezza.
Volevi possedermi come un diavolo, ma mi avevi già come un devoto. Assorbivi le mie forze, succhiando il limite dell’amore.
Più forte e di più, dovevo essere presente. Chiuso in una gabbia d’oro e sprangata. Non libero di volare il tuo cielo di musa e dea perfetta.
Ti avevo donato il cuore e tu ci avevi giocato con malizia, aspirando ogni brillio sincero dalla mia maschia imperfetta dolcezza.
Ora piove, bocconi pesanti d’acque immature e amare. Si sciolgono ricordi di te in mutande, tra i freddi mattutini odori. Nascondo alle lacrime il grigiore del cielo, soffocando ogni tanto un sospiro. T’accendo in un posto del cuore ignoto, per respirare dal tuo ricordo, il cielo.

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