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Articolo sull\'opera letteraria di Pio Bovio
articolo [ Libri ]

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di [jacquelinemiu ]

2008-11-12  |     | 



Un articolo che non vuol essere un articolo ma la relazione di un’ esperienza umana.

“Intervista al piacere” dello scrittore Pio Bovio


Milano 12 Novembre 2008-11-12



Oggi piove, la classica giornata che regala il suo delirio di ricordi e sensazioni tipicamente autunnali. Il mondo dello scrittore è un mondo particolare fatto più che di sentimenti, di percezioni. Io almeno mi reputo tale e non è facile seguire il percorso, peraltro molto faticoso, dei sensi che si mescolano all’inchiostro quando ti domandi cosa saresti capace di scrivere se dovessi parlare di un altro scrittore, di uno che come te mastica parole e righe sul display come un ubriaco sfiora il bicchiere anche se vuoto cercando di percepire ogni profumo o sfumatura del vino ancora in bottiglia. Noi artisti siamo così, delle bottiglie stappate che cercano il buon intenditore, quello che ha fiuto e che potrà definire bene il bouquet della nostra opera.
Ieri sera ho avuto una bellissima esperienza, l’incontro ed il dialogo con lo scrittore Pio Bovio. Sicuramente è stata determinante la presentazione del suo ultimo intenso romanzo “Intervista col piacere”. Vorrei parlare di questo viaggio nella letteratura italiana contemporanea seguendo un ordine preciso degli avvenimenti, cioè vorrei dividere in due capitoli la straordinaria conoscenza di quest’uomo.
Come dicevo non conoscevo personalmente Pio Bovio, né mi ero mai avvicinata alla lettura dei suoi romanzi sicuramente un danno al mio personale baglio culturale. Io sono una scrittrice di thriller e provengono forse dalle medesimi indagini psicologiche ma le sue vanno ad indirizzarsi sull’intima confessione amorosa mentre le mie combattono i mostri che tutti noi ci creiamo nelle stanze buie della mente. E’ vero che durante l’esercizio poetico io mi avvicino molto a questo mondo dei sentimenti che dirigono un poco tutte le nostre azioni giornaliere ma i versi sono sempre figli spontanei, sono veloci nel loro dare ardire alla parola mentre le espressioni di Bovio sono macinate a volte sofferte fino allo struggersi del corpo perché i suoi personaggi si logorano nel concepimento e nella manifestazione dei loro pensieri. Ma torniamo alle mie impressioni sull’incontro umano.
Ho avuto l’impressione iniziale che Pio Bovio fosse timido. Il suo canone oratorio è febbrile e la sua gentilezza è genuina ma quello c’era sempre una luce strana in questo suo sguardo curioso quel brilla re che solitamente hanno i bambini quando vogliono a tutti i costi scoprire qualcosa. Lui voleva scoprire che effetto poteva avere il suo discorso sul pubblico. Effettivamente noi tutti eravamo lì per sentirlo parlare del suo libro ma ci fu un momento in cui il parlare del romanzo finì col mescolarsi al vissuto. Quel romanzo lo aveva divorato o almeno penso lo abbia stimolato a tal punto da fare fremere quella anima già predisposta a parlare delle relazioni amorose.
Fui affascinata da queste piccole interviste a persone dalla’umanità complessa e dal vissuto quotidiano esasperato forse in nome di quei sentimenti che ci divorano l’esistenza facendoci sembrare tutti delle biglie impazzite nel flipper della realtà. Ho gustato il brindisi d’augurio insieme ai suoi amici ed ho scoperto che il muro della timidezza era semplicemente svanito adesso che conosceva i suoi interlocutori l’artista si apriva di più cercando dai dialoghi più disparati idee per le future composizioni. Insomma volete sapere cosa ne penso del libro? Se guardandolo vi sembrasse non un grosso tomo tipo quelli che al valore sostituisce il peso beh, allora non ci siamo non è quello ma se cercate un libro che vi tiene l’attenzione ancorata alla pressione del ritmo erotico che emana allora è quello giusto. A mio modesto parere è uno scrittore che va tenuto sotto osservazione perché le sue potenzialità “canore” sono un continuo ed emotivo fremere. Vorrei conoscere le sue opere fra una decina d’anni almeno per essere concorde col mio parere d’adesso dicendo …Pio Bovio ha un naturale talento per romanzare il nostro patema quotidiano con l’amore. Perdendo questa preziosa lettura credo si possa perdere l’assaggio di un ottimo vino raro.


Per dirla come Flaubert:

Non leggete come i grandi per istruirvi, nè come i bambini per divertirvi. Leggete per vivere .

Sinceramente vostra Jacqueline C. Miu

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