non si ritira il vento dal viso
solo i pensieri lasciano il capo liberi
indosso la divisa degli angeli sopra la notte
per lasciarmi tentare dall’ombra
lei dolce mi offre per pochi centesimi il sogno
la più proibita fantasia della mente
c’è un possesso del piacere nelle frivole luci
che acceca me e una città drogata di speranza
è un lupo la puttana del destino che mi segue
passo dopo masso col muso sulla mia impronta
sparerò amico a tutte le finte vergini se vorrai mangiarmi
perché del loro anoressico corpo tu possa vantare il gusto
non ha una vera storia l’appetito umano di sesso
tutte le albe sono un inno al richiamo d’amore
perché la mia cucina è sempre stretta alla voglia
di vantare prigionie eccitanti
c’è sempre un dannato semaforo rosso davanti alla porta
un golem dicono ci abita misogino da anni
freme in un subbuglio di voci lussuriose
aspettando la muta d’animo col buio
entrate direi alle bambole metafisiche
godete arpie del vizio dei sensi
spoglie siano le carni dai veli
e lucida la vostra bocca
un altro giorno manifesto per folle
un altro che cazzo di mal di testa comprime parola
un fragile rumore di lamenti la fuori
e tu aspetti dalla strega nel letto il bacio