Non sono strade che si possono incontrare all'infinito
Quelle della vita son fantasmi coi femori di pietra
bocche nere coi denti aguzzi aperti
in cui lasciare il sangue della tua orma al passaggio.
Tu cerchi si sfuggire al tuo destino che
posta impronte su spigoli avversi alla fortuna
ma hai quasi sempre i freni della tua testa rotti ed
i remi delle gambe verso l'amor Inferno.
Nel timpano suonano le anime passate
nel loro ricongiungersi alla speranza in vita
se solo si salvasero dai tristi del mal silenzi
per cucire col filo del perdono la ferita.
Hai preso Pozac o solo una sigaretta
per far finto quel piccolo sorriso sul tuo volto
ma maledetto il giorno in cui hai visto il credo
uccidendo il vero che ti rendeva uomo.
Sei scalzo davanti a Dio e all'amore,
non devi masticar pasticche per sembrar buono
tutti i cadaveri son morti e sottoterra
già brillano di luce nel loro mondo.

Hai mani lunghe protese verso il cielo
ma ciò che cerchi non pende dal soffitto
Son zoppe le speranze del ritorno ad
una casa che in te non brilla a giorno.
Volasenzaparacadute anche col vento contro,
con l'agonia dell'attesa e ferite d'amor in corpo,
vola senza voltarti conquistando la vita
nella trappola della carne incerta
al buio e contro ogni ostacolo ti procuri dolo.