liberare
dalle incursioni della memoria
tutti i pensieri
vincere un pezzo di blu su cui masticare bei versi
precipitare
ma con la pioggia davanti al tuo occhio sognante
rubare le chiavi delle segrete dell’Eden
vorrei
in quei strani momenti d’assenza
tenere a freno la voglia appassionata d’un vero volo
con ali che siano pure di cera sulle pesanti spalle
e poter cogliere stelle
per i tuoi capelli bagnati nei riflessi Luna
o versare miele d’amore in baci sul tuo timido seno
noo
io no
non avrò più nulla da perdere
quel giorno
in cui smarrito
le nostre impronte avrà col suo impeto
il Destino
il cullare quieto del vento assalterò con la carrozza del vanto
per impressionare il diamante impresso nei tuoi occhi
scrivendoti di quello che provo leggenda
rubare a Vulcano i lampi di Giove
per adornarti le mani in anelli di luce
oppure coperto dal velo di Maja sedurti
enunciandoti ad uno
ad uno
i principi del piacere a cui si donano
appena accesa fiamma
i nostri corpi


stupirti io saprò
in questa dimensione
dell’immaginario
in questo tepore senz’aria
e senza inchiostro
provocarti con parole omesse
il desio
bolle di sapone leggere in cui chiudere le lettere
per poi dirigerle in dolce sinfonia
al centro del tuo palmo
dove scoppiando formeranno rime
come fili di perle preziose
e rare



sfiorarti dentro con la sete dei palpiti
in cui lasci indifferente
giocare il cuore
inseguirti il respiro per la stanza
asfissiata dai tendaggi monocromi
dissetarti alla mia sorgente di sogni
dove lasciarti galleggiare
senza gravità
senza ali
e spingerti nel vuoto
dove concepire stelle
bruciarci lo stoppino della mente in incantesimi
amarti sappi
è solo l’inizio