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emoraggia di sogni
poesia [ ]

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di [jacquelinemiu ]

2008-12-16  |     | 



l’aria
disfattasi d’ogni peso di grigiore invernale
si compone alle fratture dell’animocicatrizzando sull’Ioi piccoli cristalli di neve
dilatando il cuore
per infilarci come in un utero caldo
il cosmo
respirandola
la bocca sacrifica il suo silenzio
lei
segna d’odori
il dentro
come un profumo inalato
che dai pori del derma
in delizie speziate fragili all’olfatto
passa al corpo
IO
sempre consumato da chimere
assaggiato dai sogni
mi spacco

dilaniato da sensazioni incredibili

infettato

fino alle articolazioni dell’immaginario

tampono

l’aorta sentimentale con cui ti ho cucito ogni velo

sperano che emorragia d'amplessi mi porte nell'oltre



fingo di non interrompere il miraggio
per gustarmi il momento
mi sento vivo
mi sento strano
appagato
l’impotenza perde le sue lame tra le trame del capo
fulminano i sentori d’orgasmo
gli occhi
degli specchi composti in cocci di buio
balbettano in ombre le contorsioni di luce
mi rannicchio nel seno del letto
lasciandomi sfiorare dalla materia di quelle nebbie oscure vorrei poterti conquistare all’infinito
o disporre del mio tempo senza inganni
mutare meno di spirito negli ingranaggi delle percezioni stagionali
vincerti i baci come gli Dei le corse nell’Olimpo
corona d’alloro e fulmini del mastro Vulcano
divenirti cuscino d’ovatta
dove tu possa poggiare la delicata guancia
presa in caldo rossore dal sonno
morire d’attesa per veder gocciolare
quei due opali che ti luccicano negli occhi
affrontando gli spiriti dell’assurdo
il tormento ossessivo della carne
così che entrambi dall’immobilità rapiti
noi
ci si possa fondere in qualcosa d’ astratto
un infante celeste
un angeloun ipogrifo forse
l’aria ha portato
il tuo cuore nella mia anima
ed io mi consumo d’amore
come un delicato stoppino preso a sfidare la grande fiamma
perdente ma
convinto


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