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Appello per la Pace in Palestina
articolo [ Società ]

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di [jacquelinemiu ]

2009-01-15  |     | 



Proponiamo la Certosa di San Lorenzo come luogo per la conferenza di pace.


“QUANDO TUTTI CI SENTIREMO RE DI QUESTA TERRA NON VI SARANNO PIU’ SCHIAVI A PIEGARSI DINANZI ALLA VIOLENZA. J.Miù”


Trasformare in pace una guerra che dura da decenni non è un gioco. Non è un gioco nemmeno vivere in quei territori a ridosso della Palestina dove i ragazzi devono sempre stare col mitra dietro la schiena. Non è facile vivere da ragazzo ebreo che un’arma lo fa sentire più sicuro di tutte le belle parole occidentali e tutte le relazioni politiche che si tenta d’allacciare in questi territori maledetti dalle bombe. Che vita è se è una vera vita trasformarsi in qualunque momento in soldato, bambino, ragazzo, ragazza, uomo o donna. In questa operazioni ci sono interessi talmente complicati che vanno al di là della logica. I territori in questione non sono mai stati messi in una vera mappa per cui nemmeno le delegazioni di pace hanno mai potuto affrontare la vera entità del problema, non solo, metà della città è completamente araba e l’altra metà ebrea..chi dovrebbe assumere il controllo di tutte? La Palestina il quale termine non parla di una nazione ma d’un gruppo di etnie arabe, infatti non esiste una lingua palestinese, è l’avamposto dell’Inferno per chi vuole oggi proseguire una missione di pace. La convinzione araba è che tutti i territori devono ritornare non alla Palestina, ma a tutti quei arabi, egiziani, siriani che solo nella lotta all’Israele si sono unificati metaforicamente in questa convinzione di massa chiamata: “Palestina”. L’offerta di parte di territori fatta da Israele alla Palestina dovrebbe mitigare il lancio avverso e perentorio di bombe. Ma gli interessi e sicuramente ce ne sono parecchi diventano mine ancora più violenti contro quella parte pacifica dei popoli che da una parte e dall’altra del confine devono crearsi una realtà provvisoria.
Quale Dio spinge i suoi figli ad ammazzare quelli altrui e poi per che cosa? Può la polvere del deserto appartenere a qualcuno? Può davvero qualunque cosa creata dall’uomo restare eterna?
Evidentemente l’aiuto economico alle popolazioni in guerra, ai vari centri di smistamento profughi che l’ONU continua a nutrire…………..fa gola alla politica delle bombe.
Un progetto di pace deve categoricamente essere il più esplicito possibile. Garantire alla popolazione disarmate sempre e comunque una difesa contro le entrambe milizie. Serbare dei territori interni sia dalla parte araba, sia dalla parte israeliana neutri dove i bambini possono andare a scuola e gli ospedali garantire un servizio decente ai propri ricoverati. Servono interventi di lunga durata di un paese neutrale che possa visionare per anni il patto di non belligeranza se sarà possibile stillarne uno durevole.
Il popolo italiano è vicino a tutti i bambini israeliani e palestinesi perché loro non hanno alcuna colpa ne interessa loro su quale lato di una roccia sono nati. A loro dobbiamo ogni nostro sforzo perché non tutti si riconoscono in una unica razza, io stessa sono l’unione di tre razze e ne sono orgogliosa. Pace significa non nobili parole redatte per abbellire i giornali importanti ma significa alziamo la voce del cuore affinché sia possibili creare un clima disteso e propenso ad una crescita economica in un paese in cui l’unica economia redditizia sono le armi. Possa l’Italia rappresentare con dignità se stessa quando verranno chiamati anche altri stati alla stesura di un trattato di pace comune e possano i nostri politici accentuare la volontà di tutta la nazione che considera fratelli non solo i palestinesi ma anche gli israeliani. La forza della nostra cultura possa essere di spunto per la creazione di una nazione mista anche se ideologicamente diversa, rispettevole e di grande dignità ideologica ma soprattutto dei diritti umani del proprio popolo.
La nostra preghiera va ai vertici più illustri della diplomazia nazionale ed internazionale che la loro visione di fede possa portare luce alle coscienze oggi ferite dei militanti palestinesi ed israeliti. Perché non v’è Dio più grande in qualunque ideologia di quello che professa sempre e soltanto la Pace. Proponiamo altresì la Certosa di San Lorenzo come luogo per la prossima conferenza di pace proprio perché patrimonio dell’UNESCO e prezioso simbolo dell’armonia e della concordia.
“Dio non colpisce gli infelici e gli infelici non hanno che il dono del proprio spirito per vivere sulla Terra è dovere nostro proteggere la vita in ogni sua espressione e cercare di non cancellare in virtù dei poteri di pochi, intere popolazioni d’innocenti.”


Jacqueline CJ Miù


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